
“Il Mezzogiorno d’Italia ha conosciuto per molti secoli un particolare regime della proprietà fondiaria, che non fu mai del tutto assoluta ma vincolata e soggetta a servitù diverse, varianti da zona a zona.
Il sistema feudale, trapiantatovi dai normanni nel secolo XII, era stato temperato fin dall’inizio e il feudo fu considerato come semplice usufrutto, come una concessione sovrana al feudatario, che non attribuiva il dominio ma solo una sorta di potere amministrativo (quoad jurisdictionem), soggetto parzialmente, jure servitutis, al diritto di condominio in favore degli abitanti del luogo.
Secondo le leggi fondamentali della monarchia lo stesso sovrano non era assoluto padrone del territorio nazionale e dunque non poteva disporne arbitrariamente, salvo ciò che egli possedeva in proprio, come attinente alla Corona, e che si chiamava demanio regio, destinato al mantenimento del principe, il quale poteva concederne l’uso a terzi, senza o con il pagamento di un corrispettivo, che andava a beneficio del Fisco.”
Autori/curatori | Francesco Pappalardo |
Titolo | La Sila di Calabria |
Sottotitolo | Fra riformismo borbonico e rivoluzione liberale |
Collana | Biblioteca di storia della Calabria |
Anno | 2014 |
Pagine | 196 |
Formato | e-book, epub |
ISBN | 978-88-89341-78-0 |