Nella memoria collettiva del paese il 25 aprile 1945 è la data che segna la conclusione della guerra; quel giorno, in realtà, commemora l'insurrezione generale proclamata dal Comitato nazionale di liberazione e la fuga da Milano di Benito Mussolini assieme alla maggior parte degli uomini del governo della Repubblica sociale italiana, atti che segnarono la fine del regime fascista, ma non il termine delle ostilità. Il conflitto si concluse soltanto sette giorni dopo, il 2 maggio 1945, al termine di complesse trattative segrete fra tedeschi e americani, mentre ancora continuavano i combattimenti in tutto il nord Italia. In quelle giornate cruciali, Rodolfo Graziani, capo delle forze armate di Salò, delegò il comandante delle SS in Italia, Karl Wolff, a trattare la resa anche per le truppe sotto il suo comando: oltre cinquecentomila uomini, suddivisi in quattro divisioni e decine fra reggimenti e battaglioni nominalmente autonomi ma nei fatti sotto stretto controllo della Wehrmacht. La ricerca, condotta tramite indagini su bibliografia e documentazione d'archivio inedita, italiana e tedesca, mette a fuoco il collasso e la fine di queste formazioni, indagate da una storiografia ufficiale non sempre puntuale, o da agiografie nostalgiche lacunose e imprecise.
Dallo studio, che segue la cronologia delle giornate successive all'insurrezione nel nord Italia, emerge chiaramente come al momento in cui il gladio (la mostrina dell'ultimo esercito di Mussolini) si "spezzò", poco o nulla era stato programmato per gestire la resa della repubblica fascista; ci furono quindi ingenuità, tradimenti, voltafaccia, doppi e tripli giochi, furbizie dei capi ai danni dei loro sottoposti, fughe ignominiose a caccia di vestiti civili; ma anche – sarebbe ingiusto dimenticarlo – atti di estremo coraggio, isolati gesti di coerente responsabilità, e talvolta dimenticate azioni a difesa degli interessi nazionali. Il tutto mentre i nazisti, occupanti rapaci e spietati, osservavano quanto accadeva ai loro ex alleati ad oltranza con l'indifferenza di chi ha separato la propria sorte da quella di chi invece andava incontro alle inevitabili rappresaglie successive ad ogni guerra civile.
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Recensioni
- Il Giornale (25/02/2015)
- Storia in rete (aprile 2015)
- Guerre e società contemporanee N. 0/2015
- Corriere della Sera (12/05/2015)
- Giornale di Storia contemporanea (1-15 ottobre 2015)
- Il Borghese (luglio 2016)
Scheda Libro
Autori | Andrea Rossi |
Prefazione |
Francesco Perfetti |
Titolo | Il gladio spezzato |
Sottotitolo |
25 aprile – 2 maggio 1945: guida all'ultima settimana dell'esercito di Mussolini |
Collana |
Biblioteca di storia sociale italiana |
Edizione |
I |
Anno | 2015 |
Pagine | 144 |
Formato | 15X21 brossura cucito |
ISBN | 978-88-89341-79-7 |